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Weekend d’autunno tra Langhe e Roero

SCRITTO DA DANIELE CASETTA IL 16 OTTOBRE 2018


Il 23 settembre scorso è ufficialmente iniziato l’autunno, stagione ambivalente in grado sia di regalarci caldi strascichi d’estate, che piovosissimi anticipi di inverno.

Qualunque sia la condizione meteorologica, nel Roero e nelle Langhe c’è sempre un modo perfetto per godersi i weekend autunnali, senza farsi prendere dalla malinconia dei primi freddi.

Ottobre è il mese per eccellenza del foliage, fenomeno per cui le foglie prima di staccarsi dalle piante cambiano il loro colore, in un ventaglio di colori caldi e dorati. Per gli appassionati di fotografia non c’è momento migliore per mettersi in viaggio alla ricerca dello scatto perfetto tra le colline piemontesi.

I filari dei vigneti segnano il paesaggio con linee e curve che vanno dal giallo al rosso intenso, in un arcobaleno di colori autunnali.


Dal paese di Montà si ha una vista a tutto tondo dei vigneti, garantendo fotografie mozzafiato, specialmente con un velo di nebbia mattutina. Se però la giornata è favorevole, e il fotografo atletico, si può decidere di percorrere a piedi o in mountain bike uno dei sentieri tematici promossi dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero, vero e proprio museo a cielo aperto che collega alcuni dei borghi più belli del territorio roerino. In una giornata piovosa, oppure semplicemente dedicata al relax dopo una settimana impegnativa, ci si può dedicare alla scoperta dei prodotti di stagione, e della calda ospitalità della zona.


Nocciole, castagne, zucche sono solo alcune delle prelibatezze gastronomiche che si possono degustare, senza dimenticare il protagonista dei mesi di ottobre e novembre di Langhe e Roero: il tartufo bianco. Il Tuber Magnatum Pico è un fungo spontaneo, che cresce sotto terra. La ricerca e la raccolta sono un mestiere a sé, ricco di fascino e storia. Il raccoglitore di tartufi, il trifolao, parte quando ancora è notte per le colline, seguendo il fiuto del suo cane, il fedele tabui, armato di pazienza, bastone (baròt) e di vanghetto (sapin) per dissotterrare i preziosi frutti, le trifole.


Sono mille i modi con cui ci si può coccolare gustando questo frutto della terra: sulla carne cruda, sulla fonduta di Raschera, formaggio tipico del cuneese, persino sul gelato, accompagnato da un bicchiere di vino rosso, magari leggermente speziato come

il Nebbiolo d’Alba DOC “Sessantadì”.

Qualunque sia l’intento della vostra visita, se sportiva o puramente edonistica, è sempre consigliato tenere un paio di stivali a portata di mano, perché non si può dire di aver assaporato a pieno l’autunno di Langhe e Roero se non si cammina tra i filari, sulla terra soffice e se ne respira il profumo intenso.

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